I parenti terribili di Jean Cocteau. Rete Capri, ore 21,00. Sabato 21 gennaio 2017.
Un testo capitale del teatro del Novecento. Jean Cocteau lo scrive nel 1938, e lo metterà in scena con l’adorato Jean Marais protagonista dopo parecchie vicissitudini alla fine di quello stesso anno. Sarà un trionfo. Atmosfere morbose e gran ricorso a suggestioni freudiane e di antica tragedia greca per una storia tutta chiusa e soffocata in un interno-inferno di famiglia dove i fantasmi edipici son perfino più spessi e ingombranti degli stessi personaggi. Primo tra tutti Michel, giovane di angelica e luciferima bellezza cui la madre Yvonne è morbosamente attaccata, al punto da configurarsi più come ricattatoria e incombente amante, pur in assenza di ogni corporalità e sessualità, che come genitrice. Spira una cattiva, malata aria di incesto in quelle stanze, e quando Michel porta a casa la ragazza di cui si è innamorato, e che intende sposare, le tensioni e le passioni si scatenano. Mélo fiammeggiante, scritto e declamato in una turgidissima lingua, che anticipa parecchio del teatro (e del cinema) che verrà, in primis quello sudato e sudista di Tennesseee Williams. Luchino Visconti ne fece nel gennaio 1945 un’edizione teatrale a Roma entrata davvero nella leggenda, una messinscena (c’erano Antonio Pierfederici, Gino Cervi, Andreina Pagnan, e la fedelissima Rina Morelli) che gli storici del teatro considerano una rottura, uno spartiacque tra un prima e un dopo. Ma Jean Cocteau si riappropria in pienezza del suo testo, e dei fantasmi da lui partoriti, realizzando qualche anno dopo, nel 1948, questo memorabile film. Ovviamente sempre con il suo amante-feticcio Jean Marais al centro. Lui, il ragazzo Michel, finirà senza volerlo con il portare a galla parecchi segreti di famiglia e parecchio torbidume (l’amante della sua fidanzata è in realtà suo padre), e troverà sì il suo pezzullo di felicità, ma a pagare sarà la madre. Di quel teatro dell’ambiguità e dell’eros occultato e dunque tantopiù tellurico e distruttivo, che ormai purtroppo non si fa più, adesso che tutto netto, dichiarato, esplicito, portato in piena luce: le peggio perversioni comprese. Del Cocteau cineasta amo più le follie, i deliri barocchi e incontrollati come L’aquila a due teste (capolavoro!) e La bella e la bestia, ma devo ammettere che in questo dramma o melodramma claustrofobico se la cava egregiamente, disegnando intelligentemente lo spazio schermico attraverso un uso per niente primitivo (come spesso capita ai teatranti o agli artisti prestati al cinema) della macchina da presa. La quale si muove sinuosamente nell’angusto ambiente braccando i personaggi e quasi impudicamente spogliandoli. Bianco e nero, ça va sans dire. Oltre a Jean Marais superstar ci sono Yvonne de Bray, Gabrielle Dorziat, Marcel André, Josette Day. Raro, e indispensabile.
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Il film imperdibile stasera in tv: I PARENTI TERRIBILI di Jean Cocteau (sab. 21 genn. 2017, tv in chiaro)
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